È legittimo il licenziamento per giusta causa della dipendente per accuse gravi e infondate al superiore gerarchico che hanno un dichiarato intento ricattatorio e avanzate in presenza di altri dipendenti. Lo stabilisce l’ordinanza 1686/2024 della Corte di Cassazione.
Nel pronunciarsi, i giudici ribadiscono che “l’accertamento della concreta ricorrenza degli elementi che integrano il parametro normativo e le sue specificazioni, e della loro concreta attitudine a costituire giusta causa di licenziamento, si pone sul piano del giudizio di fatto, demandato al giudice di merito”.
Il giudizio “è sindacabile in cassazione a condizione che la contestazione non si limiti ad una censura generica e meramente contrappositiva, ma contenga, invece, una specifica denuncia di incoerenza rispetto agli "standards", conformi ai valori dell'ordinamento, esistenti nella realtà sociale”.