In tema di responsabilità solidale nell’appalto ex art. 1676 c.c., l’azione del lavoratore nei confronti del committente ha natura di azione di cognizione, che può essere anticipata da una diffida stragiudiziale il cui effetto è quello di vincolare il committente, che non può più eseguire pagamenti all’appaltatore.
Lo afferma la Corte di Cassazione con la sentenza n. 28770/2025. Ne consegue che la diffida stragiudiziale prevale sui pignoramenti eseguiti da altri creditori (anche lavoratori) che colpiscono il credito vantato dall’appaltatore nei confronti del committente, anche ove tali pignoramenti siano anteriori alla diffida stragiudiziale, ma non sia ancora intervenuta l’ordinanza di assegnazione.
Infatti, solo con l’ordinanza di assegnazione il credito viene espropriato ed esce dalla sfera giuridica dell’appaltatore, ma sino a quel momento il committente terzo pignorato ha solo un obbligo di custodia, che viene meno nel momento in cui subisce l’azione di cognizione diretta dal lavoratore dipendente dell’appaltatore.