La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 26003/2025, interviene in merito al rispetto del principio della tempestività della contestazione disciplinare.
I giudici rimarcano come occorra fare riferimento al momento della conoscenza dei fatti da parte del datore, ossia della ragionevole configurabilità degli stessi
- nelle loro caratteristiche oggettive;
- nella loro gravità;
- nella loro addebitabilità al lavoratore.