La banca risponde del danno provocato a terzi da un dipendente se, con la propria negligenza, ha concorso a renderlo possibile. Lo stabilisce la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 26575/2025.
I giudici ritengono così fondato il ricorso di una lavoratrice che aveva eccepito la corresponsabilità dell’istituto di credito per non aver adottate le misure necessarie per far fronte alla presenza in filiale di un collega che era già stato coinvolto in precedenti episodi di appropriazione indebita.