Il diritto al pasto presuppone una pausa all’interno dell’orario di lavoro e non può essere limitato a specifiche fasce orarie, in assenza di una previsione contrattuale espressa: lo stabilisce la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 16938/2025.
La causa trae origine dalla richiesta di un dipendente turnista di un’azienda ospedaliera per fruire del servizio mensa a disposizione dei lavoratori e che gli era stato escluso a causa della “particolare articolazione dell’orario di lavoro”.
Secondo l’azienda avrebbe potuto consumare il pasto appena prima o dopo il turno di lavoro, dal momento che non prestava attività nelle fasce orarie solitamente destinate alla consumazione del pasto: elemento di cui però non vi è traccia nel ccnl Sanità applicato al caso di specie.