In caso di licenziamento orale grava sul lavoratore l’onere di dimostrare che la cessazione del rapporto sia da ricondurre alla volontà espulsiva del datore, manifestata anche attraverso comportamenti concludenti.
È il principio ribadito dal Tribunale di Catania, con la sentenza n. 2385 del 5 giugno 2025. Non è sufficiente la prova della mera cessazione dell’esecuzione della prestazione lavorativa.