Definire “pirata” un ccnl firmato da organizzazioni sindacali non comparativamente più rappresentative a livello nazionale non rappresenta una condotta antisindacale né diffamatoria. Lo stabilisce il Tribunale di Roma con ordinanza del 14 marzo 2025.
Si tratta, per il Tribunale, di una locuzione diffusa nel lessico sindacale e giuslavoristico per indicare contratti collettivi sottoscritti da sindacati minoritari, con contenuti peggiorativi in confronto agli standard consolidati.
Il termine “pirata”, per quanto implichi una connotazione negativa, è considerato dunque legittimo e all’interno della libertà di manifestazione del pensiero e della dialettica sindacale.