Con le ordinanze n. 9256 e 9258 del 2025, la Corte di Cassazione interviene in materia di patto di non concorrenza.
I giudici chiariscono che la nullità di un patto di non concorrenza può derivare sia da vizi genetici o testuali, sia dall’incongruità del corrispettivo, trattandosi di cause distinte.
Inoltre, l’incongruità del corrispettivo non può essere valutata in astratto, ma solo dopo un’analisi approfondita del caso concreto.
Infine, la Corte sottolinea che eventuali vizi del patto non possono derivare dalle vicende del rapporto di lavoro, in quanto i due atti, pur essendo collegati, restano distinti.