Il lavoratore è chiamato a mantenere una condotta leale e coerente con gli interessi dell’azienda e deve evitare qualsiasi comportamento che comprometta il rapporto di fiducia o entrare in conflitto con gli obiettivi e l’organizzazione aziendale, anche se al di fuori dell'orario di lavoro.
Lo ribadisce la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 3405/2025 con cui è sancita la legittimità del licenziamento per giusta causa di un dipendente di Rfi al quale era stata contestata la violazione dell’obbligo di fedeltà.
Nel caso in questione, il lavoratore, pur se in regime part-time, ricopriva dei ruoli operativi e gestionali in più società senza aver informato il datore di lavoro e in violazione delle regole e del codice etico interni.