26 novembre 2024
Con l’ordinanza n. 29400/2024, la Corte di Cassazione sottolinea che il lavoratore che denuncia l’ipotesi di mobbing è tenuto, tra le altre cose, anche a dimostrare l’intento persecutorio che determina la complessiva illegittimità delle condotte e la responsabilità contrattuale di chi le ha poste in essere.