Con l’ordinanza n. 23318/2024, la Corte di Cassazione ribadisce che il comportamento scorretto del dipendente di una banca può comunque "ledere l’affidamento che non solo il datore di lavoro ma anche il pubblico devono riporre nella lealtà e correttezza del personale degli istituti di credito”.
A prescindere dal verificarsi di un effettivo danno patrimoniale, il comportamento di un dipendente bancario “posto in essere in violazione delle procedure interne, dei diritti dei correntisti e dello specifico interesse datoriale al mantenimento di una affidabile e trasparente organizzazione del lavoro” è idoneo a “compromettere irrimediabilmente” l’elemento fiduciario nel rapporto di lavoro.