Licenziamento illegittimo: Corte di Cassazione, ordinanza 4458/2024

27 febbraio 2024

Giurisprudenza Alte Corti ,

Licenziamento illegittimo: Corte di Cassazione, ordinanza 4458/2024

È illegittimo il licenziamento irrogato al dipendente in seguito al riscontro di una condanna penale a suo carico se i reati, seppur gravi, sono stati commessi molto tempo prima dell'instaurazione del rapporto di lavoro. Lo conferma la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 4458/2024.

Viene così rigettato il ricorso di una società che si era opposta all’annullamento del licenziamento di un proprio lavoratore, con conseguente condanna al suo reintegro ed al pagamento dell’indennità risarcitoria dovuta.

Per la Corte territoriale, per quanto la condanna fosse infamante (reato di associazione mafiosa), non aveva messo in pericolo l’adempimento delle prestazioni o compromesso l’affidamento del datore sui futuri adempimenti del lavoratore.

La Corte di Cassazione ha ribadito che per individuare una responsabilità disciplinare occorre che si riferisca ad una condotta posta in essere mentre il rapporto di lavoro è in corso. Anche se i contratti collettivi inseriscono tra gli illeciti disciplinari l’aver riportato una condanna penale per determinati fatti/reati non connessi con lo svolgimento del rapporto di lavoro, tali previsioni sono disciplinari solo se la condotta criminosa e la condanna avvengono durante il rapporto stesso.

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