In caso di trasferimento per avvicinamento al familiare disabile, il decesso del congiunto non estingue i presupposti legali: stabilisce eventualmente un nuovo presupposto perché sia disposto un seguente trasferimento. Lo stabilisce la sentenza n. 34090/2023 della Corte di Cassazione.
Il trasferimento per avvicinamento, infatti, non può essere revocato improvvisamente e in automatico una volta che è stato disposto per il decesso del familiare disabile, con il venir meno delle condizioni fattuali che lo hanno giustificato.
In circostanze come queste, affermano i giudici, vanno seguite le regole proprie della mobilità dei dipendenti pubblici, ispirate dalla necessità di rispettare le priorità tra più aspiranti e di verificare la disponibilità dei posti. Il nuovo trasferimento non estingue retroattivamente il diritto del lavoratore, sebbene basato sul venir meno del presupposto che lo legittimava in corso di causa.