14 dicembre 2023
Se il licenziamento per giustificato motivo oggettivo è irrogato per il contenimento dei costi, al datore di lavoro spetta l’onere di indicare le ragioni per cui la scelta cade su un determinato lavoratore. Lo prevede la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 31660/2023.
Ribaltando la pronuncia di merito, i giudici sottolineano che la ragione organizzativa e produttiva collegata ad una strategia di riduzione dei costi va valutata nella sua entità, a fronte di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo.
Non si tratta di un'interferenza indebita con la discrezionalità delle scelte datoriali: questo perché l’ineffettività della ragione economica adottata incide comunque sulla legittimità stessa del recesso.
