In caso di assunzione di un assistente per un soggetto portatore di handicap, la tutela del diritto all’autodeterminazione della persona disabile deve prevalere sulla tutela contro la discriminazione fondata sull’età. Lo stabilisce la Corte di Giustizie Ue con la sentenza relativa alla causa C-518/2022.
Il pronunciamento si riferisce al ricorso di una lavoratrice per avere il risarcimento del danno da discriminazione basta sull’età durante una procedura di assunzione per una società di servizi di assistenza: la donna di 55 anni riteneva di essere stata discriminata perché una studentessa di 28 anni, portatrice di handicap, indicava nell’offerta la richiesta di assistenti di sesso femminile tra i 18 e i 30 anni.
I giudici europei affermano che in questi casi va rispettato il diritto all’autodeterminazione della persona con disabilità. È infatti ragionevole un’integrazione più facile tra un assistente che appartiene alla stessa fascia d’età della persona chiamata a seguire e la persona disabile stessa.