L’invio di una mail ad una pluralità di colleghi, incluso il destinatario dell’offesa contenuta nel messaggio, integra il reato di diffamazione. Lo prevede la sentenza n. 22631/2023 della Corte di Cassazione.
Per i giudici, l’invio di una mail dal contenuto offensivo con più destinatari integra tale reato considerata la non contestualità del recepimento del messaggio nelle diverse caselle di posta elettronica, anche nell’eventualità che tra questi vi sia l’offeso.
Situazione diversa quando l’ipotesi è perpetrata durante una riunione da remoto, con più persone però contestualmente collegate, tra cui l’offeso: in tale situazione ricorre la fattispecie di ingiuria in presenza di più persone, ormai depenalizzata.