In seguito alla riforma del processo penale, si può applicare retroattivamente la causa di non punibilità per tenuità del fatto se l’imputato, dopo il reato, pone in essere condotte riparatorie. Lo sancisce la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18029/2023.

Viene dunque accolto il ricorso di un imprenditore condannato dal Tribunale per la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro, dato che i dipendenti dovevano consumare i pasti in un ambiente insalubre. L’imputato ha quindi sostenuto di aver eliminato le irregolarità accertate, chiedendo l’applicazione della particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c. p..

I giudici, rilevando che per la valutazione della particolare tenuità non si può prescindere dal considerare il danno o il pericolo per la condotta del datore, sottolinea che al giudice è riconosciuta, a seguito della riforma recentemente introdotta, la discrezionalità di considerare le condotte successive al reato, tra cui restituzioni e risarcimento del danno.