27 marzo 2023
Con l’ordinanza n. 7225/2023, la Corte di Cassazione ha confermato le legittimità del licenziamento senza preavviso di una dipendente che aveva querelato un comandante della Polizia municipale ed un agente con accuse di molestie.
La dipendente era stata inizialmente sospesa per sei giorni per aver denigrato il comandante del Corpo, attribuendogli un comportamento scorretto, e aveva diffamato un collega e quindi l’intero Corpo della Polizia. Il procedimento era stato archiviato.
In seguito il Comune aveva aperto un nuovo procedimento disciplinare, concluso con il licenziamento senza preavviso della dipendente, per condotta ingiuriosa o comunque lesiva. Posizione avvalorata dalla Corte di Cassazione che sottolinea le reiterate condotte lesive della dignità personale altrui, laddove la calunnia risulta accertata in sede penale con sentenza passata in giudicato.