Con l’ordinanza nr. 6584/2023 la Corte di Cassazione ha confermato definitivamente il licenziamento per giusta causa di un dipendente per aver minacciato ed insultato il datore di lavoro, considerando la condotta particolarmente pericolosa.
Nel caso in questione, una guardia giurata aveva rivolto ingiurie e minacce al titolare dall’impresa di sorveglianza, estraendo anche la pistola dalla fondina: una condotta giudicata di obiettiva gravità già dalla Corte di Appello.
Il dipendente aveva quindi impugnato la sentenza, lamentando un’erronea applicazione della nozione di insubordinazione, in relazione alla necessità del verificazione di un pregiudizio per la società datrice.
La Corte di Cassazione ha però sottolineato la particolare modalità con le quali si era manifestato il comportamento addebitato al lavoratore, ritenute particolarmente minacciose e pericolose.