Otto marzo, AGI: sia anche una giornata di solidarietà e sostegno alle donne rifugiate. Non si dimentichi la grave situazione afghana e iraniana

Otto marzo, le avvocate e gli avvocati giuslavoristi di AGI: sia anche una giornata di solidarietà e sostegno alle donne rifugiate. Non si dimentichi la grave situazione afghana e iraniana


AGI chiede azioni immediate e concrete: dallintegrazione del decreto flussi allo stanziamento di risorse per favorire formazione e inserimento nel mondo del lavoro


Otto marzo, festa delle donne, di tutte le donne, soprattutto quelle in difficoltà: a loro è dovuto un impegno nei fatti, non solo a parole. Per AGI questa giornata rappresenta un momento di riflessione sul grave problema del gender gap e sulle battaglie per le pari opportunità nel Paese, ma questanno le avvocate e gli avvocati giuslavoristi guardano anche alle gravi emergenze umanitarie nel mondo.


AGI, Avvocati Giuslavoristi Italiani, da sempre impegnata nel promuovere la parità di genere al suo interno così come dentro e fuori i luoghi di lavoro, negli ultimi anni ha, appunto, messo in campo una serie di azioni e iniziative a sostegno dei rifugiati e delle donne guardando fuori dai propri confini. Lultimo progetto AGI per i rifugiati” (https://www.agiperirifugiati.it/) è uno sportello permanente di consulenza giuslavoristica gratuita alle rifugiate e ai rifugiati finalizzato a garantire le migliori opportunità di occupazione, tirocinio e formazione, di assistenza e sostegno al reddito per lesercizio effettivo di tutti i diritti di cittadinanza e per una vera inclusione sociale.


«Abbiamo avviato corsi di formazione per le avvocate e gli avvocati giuslavoristi che hanno deciso di aderire al progetto mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze di consulenza – spiega Tatiana Biagioni, presidente AGI – con una convinzione: i corridoi umanitari, da rafforzare in modo esponenziale, devono essere accompagnati da un percorso di inclusione garantendo un diritto fondamentale: quello a un lavoro dignitoso, soprattutto per le donne che sono troppo spesso relegate a un ruolo marginale nelle nostre società».


«La drammatica situazione delle donne in Iran e Afghanistan, ma anche in altre zone di conflitto o guerra, private dei diritti e delle libertà fondamentali (studio, lavoro, indipendenza, autodeterminazione) – continua la Presidente AGI – ci rafforza in questa convinzione, non ci lascia indifferenti e ci spinge verso azione concrete di liberazione”». 


«Per questa ragione - aggiunge - chiediamo di integrare il decreto flussi con una espressa previsione dell'accoglienza delle donne iraniane e afghane, vittime di un regime che nega loro i diritti fondamentali, ma anche di chi proviene da altre zone di conflitto, guerra o in emergenza umanitaria e di incrementare il personale degli uffici e delle prefetture per evadere l'enorme arretrato delle domande degli anni passati».


E ancora, sul fronte della formazione e delle opportunità lavorative: «Chiediamo alle università di prevedere apposite risorse per l'accoglienza delle studentesse iraniane e afghane ammettendole gratuitamente ai vari corsi di laurea; e a tutte le Istituzioni pubbliche e private di incentivare e agevolare le imprese che assumono al lavoro le rifugiate a partire dai contratti di formazione e apprendistato».

Avvocati Giuslavoristi Italiani

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