13 gennaio 2023
Con la sentenza relativa alla causa C-395-21, la Corte di Giustizia dell’Unione europea rimarca che il contratto di prestazione dei servizi legali deve contenere tutte le informazioni che permettano al consumatore di avere un’idea, la più precisa possibile, dell’entità del compenso da pagare.
In particolare, per quanto riguarda la tariffa oraria, devono essere presenti le indicazioni per consentire di valutare il costo totale: senza di esse, il professionista corre il rischio di rimanere senza compenso per il servizio fornito.
I giudici europei riconoscono l’impossibilità del legale di informare il consumatore sull’impegno finanziario dell’attività, che dipende da eventi futuri e imprevedibili nonché indipendenti dalla sua volontà. Allo stesso tempo, le informazioni che deve comunicare servono per consentire al consumatore “di prendere la sua decisione con prudenza e piena cognizione”.
Un accordo in cui il compenso segue il principio della tariffa oraria “in assenza di informazione preventivamente comunicate”, precisano, “non soddisfa l’obbligo di formulazione chiara e comprensibile”.