30 dicembre 2022
Giurisprudenza Alte Corti ,Cassazione ,lavoratore ,cigs ,Cassaintegrazione ,Guadagnistraordinari
L’avvio di un intervento di Cigs comporta l’insorgenza, per il datore di lavoro, di obblighi di indicazione e comunicazione alle organizzazioni sindacali sui criteri di scelta del personale da sospendere e sull’adozione dei meccanismi di rotazione della sospensione. Lo ribadisce la Corte di Cassazione con la sentenza 37021/2022.
Se queste disposizioni vengono violate, sottolinea in merito la Corte, il provvedimento che concede l’integrazione salariale è da considerarsi illegittimo, così come la sospensione dei lavoratori: è il caso in cui i dipendenti da sospendere vengono individuati senza considerare i criteri di anzianità, carichi di famiglia ed esigenze organizzative.
I lavoratori hanno così la possibilità di far valere davanti al giudice l’accertamento dell’inadempimento del datore in merito all’obbligazione contributiva.
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