Con la sentenza del 17 novembre 2022 legata alla causa C-54/21, la Corte di Giustizia dell'Unione europea attribuisce alla discrezionalità degli organismi pubblici le decisioni sulla conoscibilità delle informazioni delle imprese che concorrono nella selezione.
La pronuncia della Corte europea assegna così alle Stazioni appaltanti il bilanciamento tra due esigenze ben precise: da una parte l’interesse alla trasparenza, vantato da chi, perdendo l’appalto, vuole impugnare i risultati delle gare; dall’altra l’interesse delle imprese a tutelare il proprio know-how.
Tra i compiti delle Sa anche quello di valutare “in modo dettagliato e motivato” se sia indispensabile privilegiare il diritto di un operatore economico alla protezione delle sue informazioni “rispetto al diritto dei concorrenti di ottenere informazioni al fine, eventualmente, di impugnare la decisione di aggiudicazione dell’appalto”.