Datore di lavoro e condanna per estorsione: sentenza n. 41985/2022 della Corte di Cassazione

15 novembre 2022

Giurisprudenza Alte Corti ,

Datore di lavoro e condanna per estorsione: sentenza n. 41985/2022 della Corte di Cassazione

Cass.-sent.-n.-41985-2022 Il datore di lavoro che, minacciando il licenziamento, decurta lo stipendio ai dipendenti, facendosi restituire parte di esso in contanti, deve essere condannato per estorsione. Lo sancisce la sentenza n. 41985/2022 della Corte di Cassazione.

Di fronte al ricorso di due imprenditori ritenuti responsabili del reato di estorsione a danno una dipendente, obbligata a restituire parte della retribuzione con il pericolo di essere licenziata in caso di rifiuto, i giudici rilevano che tale comportamento integra il reato. 

Non risulta nemmeno applicabile la condizione attenuante prevista dall’art. 62, comma 4, c.p., considerando gli effetti dannosi connessi alla lesione della persona oggetto di minacce e dunque la pena inflitta ai datori è ritenuta proporzionata.
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