Il 9 dicembre alle ore 17 a Genova, presso la Sala della Trasparenza (Piazza De Ferrari 1, piano terra) si è tenuta la cerimonia per il "Premio Ipazia International all’Eccellenza Femminile", assegnato quest’anno a Nasrin Sotoudeh, avvocata iraniana, condannata al carcere e alla frusta perché in prima linea nella difesa di chi si batte per i diritti delle donne alla Vita e alla Libertà.

Nonostante la detenzione, Nasrin Sotoudeh era presente a Genova grazie alla proiezione integrale dell’intervista rilasciata a Carmen Lasorella.

A ritirare il premio è stata la scrittrice e attivista Masoureh Shojaee.

Per l’Avvocatura è stata presente AGI, insieme al Consiglio Nazionale Forense.

Nell'intervento di venerdì alla consegna del “Premio Ipazia International all’Eccellenza femminile” a Nasrin Sotoudeh, l’avvocata Camilla Nannetti (vice presidente AGI Lazio) ha ribadito che serve la mobilitazione di tutte e tutti nel caso dell’avvocata iraniana condannata al carcere e alla frusta perché in prima linea nella difesa di chi si batte per i diritti delle donne alla vita e alla libertà.

AGI, ha ricordato Nannetti, è storicamente una associazione specialistica di avvocate e avvocati giuslavoristi, con una forte vocazione sociale, che segue con preoccupazione e attenzione la storia drammatica della collega Sotoudeh e il suo coraggioso impegno, di donna e avvocata, contro la sistematica violazione dei diritti umani in Iran. 

Per questo motivo, nei prossimi mesi AGI continuerà a costruire iniziative, insieme a tutte le istituzioni forensi, su questo caso, fino alla liberazione di Nasrin Sotoudeh: occasioni per tenere alta anche l’attenzione sui movimenti e le proteste in corso di tutte le donne iraniane.

In questo senso, ha ricordato Nannetti, dallo scorso anno AGI ha avviato uno sportello di consulenza legale gratuita in Italia per l’integrazione, attraverso il lavoro, delle donne rifugiate e dei migranti, consultabile all’indirizzo www.agiperirifugiati.it

Nella tutela dei diritti umani, delle pari opportunità, contro le discriminazioni di genere, la moderna avvocatura italiana, e le giuslavoriste e giuslavoristi, rimangono mobilitati e in prima linea.

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